le fasi del lutto

Le fasi del lutto sono un teoria suggerita inizialmente dal “padre” della psicoanalisi. Infatti fu Sigmund Freud che nel saggio “Lutto e Melanconia” a teorizzare che l’elaborazione del lutto potesse essere suddivisa in fasi. La sua teoria comprendeva tre fasi del lutto (diniego, accettazione, distacco).

Successivamente a Freud anche Bowlby parlò di fasi di elaborazione del lutto, egli le suddivideva in quattro fasi (fase dello stordimento, fase dello struggimento, fase della disperazione e disorganizzazione, fase della riorganizzazione).

La psichiatra svizzera Elisabeth Kübler Ross ha proposto il modello delle cinque fasi del lutto (rifiuto, rabbia, negoziazione, depressione, accettazione).

Le fasi del lutto elencate sopra sono una classificazione standard del dolore e delle emozioni che si riscontrano.

Esse non avvengono in modo cronologico ma possono avvenire in modo casuale e anche ripetitivo.

Ogni individuo è unico per la storia di vita, per il dolore vissuto e per la sensibilità emotiva.

Esse possono essere applicate sia ai malati terminali che necessitano di un accompagnamento al fine vita sia al lutto delle persone che soppravvivono e piangono la morte del loro caro estinto.

Le fasi del lutto in chi resta

In questo articolo ci occupiamo delle persone che vivono il lutto dopo la perdita del proprio caro.

Quando si perde una persona cara (e non solo un parente) le reazioni sono diverse per ognuno di noi, così come lo sono le fasi di elaborazione del lutto.

Anche le modalità di adattamento dipendono da fattori specifici. Attenzione, però, alle forme di lutto patologico.

Le fasi del lutto

Shock e ottundimento: a volte familiari e amici reagiscono alla notizia del decesso con uno stato di incredulità e negazione, anche quando la morte è frutto di una malattia prolungata. Si tratta di un fenomeno di rimozione che di solito dura poche ore o al massimo qualche giorno e svanisce man mano che si moltiplicano le occasioni per parlare del decesso con altre persone. Parlarne rende infatti l’evento reale.

Negazione: ci aiuta a sopravvivere alla perdita. In questa fase il mondo perde di senso e diventa insostenibile. La vita non sembra avere più senso. Diventiamo insensibili. Ci chiediamo come possiamo andare avanti, se possiamo andare avanti, perché dovremmo andare avanti.

Negoziazione: vorremmo che la vita ritornasse a quella che era prima e faremmo di tutto per riavere quella persona indietro. Pensiamo a quanto avremmo potuto fare per evitare questa perdita: diagnosticare la malattia prima, fermare l’incidente ecc. Riempiamo le nostre giornate di “se solo avessi…” e in questa fase proviamo un forte senso di colpa.

Agitazione e nostalgia: man mano che l’ottundimento iniziale scompare, è possibile che compaiano ansia, agitazione e desiderio di vedere la persona scomparsa, tali da interferire con la capacità di concentrarsi. La persona deceduta è presente anche nel sonno attraverso i sogni. Le reazioni a questo fenomeno sono individuali: alcuni lo trovano disturbante, altri invece trovano un conforto paradossale in questa presenza.

Rabbia: è una fase necessaria del processo di guarigione. La rabbia può essere rivolta contro il destino, ma talvolta anche contro la persona che è mancata (e che se ne è andata troppo presto) oppure contro i curanti che non sono stati capaci di salvarla. Se siamo disposti a provarla, però, possiamo accedere ad un livello più profondo di consapevolezza. La rabbia è un’altra indicazione dell’intensità dei tuoi sentimenti e del tuo amore per questa persona. Più ti permetti di provarla più comincerà a dissiparsi. Sotto la rabbia c’è il dolore, il tuo dolore. Un po’ di rabbia è normale e salutare, ma se perdura nel tempo è meglio chiedere l’aiuto di un professionista.

Tristezza e depressione: sono spesso i sentimenti dominanti nel tempo, ma non sono presenti in egual modo in tutti. L’intensità della tristezza non è una misura di quanto si è voluto bene a chi non c’è più, ma dipende dal modo con cui ciascuno di noi reagisce. Questo stadio depressivo sembra durare per sempre, ma non è assolutamente un segno di malattia mentale. Al contrario, è una reazione appropriata ad una perdita così grande. E va vissuta appieno per arrivare alla guarigione. È normale essere depressi per qualche mese dopo una grave perdita, ma se la depressione diventa cronica è meglio chiedere aiuto a un medico o a uno psicologo.

Vuoto: c’è chi sente di aver perso una parte di se stesso. Questo vuoto può sparire con il tempo o, almeno, attenuarsi.

Rassegnazione: alcuni ritengono che questa fase sia precedente o complementare alla fase di accettazione. La rassegnazione avviene quando si prende coscienza che non si può tornare indietro e che saremo costretti a vivere per il resto della vita con il dolore dell’abbandono. Liberarsi da eventuali rituali continuativi creati per non dimenticare il caro estinto è necessario, anche se doloroso.

Accettazione: la fase di accettazione non corrisponde a un ritorno alla normalità precedente la perdita. Le persone col tempo si adattano alla nuova realtà, anche se la tristezza legata al ricordo della persona deceduta non scompare mai del tutto. Questa fase è il momento in cui si arriva ad accettare la realtà: la nostra persona amata è scomparsa fisicamente e non tornerà più. Si impara a vivere con questa consapevolezza. Non ci passi sopra, ti ci abitui.

Le fasi descritte nello schema sono riferite alla perdita di una persona cara ma possono essere associare a qualunque forma di lutto.

Esse rappresentano soltanto una guida nella comprensione di un processo che è molto complesso e soggettivo ed aiutano, soprattutto, ad individuare dove eventualmente questo processo si è bloccato.

Prima si impara a sperimentare appieno le proprie perdite, di qualunque tipo siano, e prima può avere inizio il processo di trasformazione del lutto.

Nei casi di rifiuto del lutto o di dilatazione del lutto oltre un ragionevole periodo di tempo, quindi senza elaborare il lutto o elaborandolo con metodi empirici, il rischio è di incorrere nel lutto patologico che genera dolore sporco.

Se ti senti in lutto partecipa ai nostri gruppi lutto per ritrovare il tuo equilibrio con serenità tra persone in grado di comprenderti perché vivono il tuo stesso tipo di dolore.